Il 25 novembre scorso, il Presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) e il Ministro della Transizione Ecologica (MITE) hanno sottoscritto un accordo di durata triennale, con cui l’Autorità e il Ministero s’impegnano a collaborare, ciascuna nell’ambito delle proprie competenze istituzionali, nel rafforzamento delle norme del al Codice dei contratti pubblici in materia ambientale.

I punti dell’accordo, volto a garantire uniformità d’indirizzi, riguardano:

  1. il monitoraggio e la vigilanza sull’applicazione dei Criteri Ambientali Minimi: cioè la definizione delle informazioni necessarie al monitoraggio delle gare, in fase di aggiudicazione e di esecuzione e la definizione di criteri per individuare casi specifici da inserire nei piani di vigilanza ANAC per l’analisi di eventuali criticità;
  2. un’attività regolatoria e di indirizzo: dunque condivisione di linee guida e atti d’indirizzo per i bandi di gara, necessari per attuare le norme in materia di sostenibilità ambientale degli acquisti pubblici;
  3. una specifica attività di formazione, realizzando così una collaborazione per iniziative formative in ambito di sostenibilità, trasparenza e prevenzione degli illeciti.

“Attraverso gli appalti pubblici, e le tipologie di contratti adottati, si possono determinare i cambiamenti ambientali del Paese”, ha affermato il Presidente dell’ANAC Giuseppe Busia, continuando che “occorre inserire nelle gare pubbliche criteri ecologici e di sostenibilità che portino ad un cambiamento della qualità della vita dei cittadini.”